#2 Le relazioni che curano: quando il legame diventa medicina

Le relazioni non sono semplici contesti. Sono dispositivi emotivi, specchi in cui ci riflettiamo, spazi in cui ci riorganizziamo. Un legame sano può diventare luogo di stabilità, di crescita, di rinascita. Non perché l’altro risolva i nostri problemi, ma perché ci accompagna nel riconoscerli, nel nominarli, nel attraversarli.

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#4 Il silenzio come segno

Il silenzio è spesso frainteso. Lo si interpreta come vuoto, come mancanza, come interruzione. Eppure, in molte situazioni, il silenzio è un segno. Un gesto che comunica, una scelta che orienta, una presenza che non ha bisogno di parole.

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#5 Verità incarnate: il sapere che nasce dal corpo

Prima della parola, prima del pensiero, c’è il corpo. È lì che si depositano le emozioni non dette, le tensioni che non trovano voce, le verità che non osiamo confessare. Il corpo non è solo veicolo: è soglia, è memoria, è linguaggio. In ogni gesto, in ogni postura, in ogni respiro — il corpo parla. E chi accompagna, chi educa, chi cura, deve imparare ad ascoltarlo.

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#8 Ferite di parola: quando la bugia interrompe la relazione

Ci sono ferite che non si vedono, ma che lasciano segni profondi. Sono quelle che si aprono nel linguaggio, nella fiducia tradita, nel gesto di nascondere ciò che avrebbe dovuto essere condiviso. La bugia non è soltanto una distorsione della verità: è una frattura nella trama relazionale, una crepa che si insinua nel patto implicito tra due persone. Questo blog è un tentativo di dare voce a quelle ferite silenziose, che spesso non vengono riconosciute, ma che continuano a fare male.

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#9 Custodire il dono: la gratitudine che forma

La gratitudine, spesso relegata a un gesto formale o a una parola di cortesia, è in realtà una postura profonda, un modo di abitare la relazione e il tempo. Non nasce dal dovere, né si impone come regola morale: emerge quando si riconosce che qualcosa — o qualcuno — ha lasciato un segno, ha contribuito a formarci, ha reso possibile un passaggio. In questo senso, la gratitudine non è semplicemente un sentimento: è una forma di consapevolezza, una memoria viva, una risposta silenziosa che dà valore a ciò che ci ha toccato.

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#10 Il lutto non si supera: si attraversa

Il lutto è l’esperienza della perdita, ma non si riduce al dolore che provoca. È un tempo che si apre quando qualcosa — o qualcuno — viene meno, lasciando un vuoto che non si colma, ma si impara ad abitare. Non riguarda solo la morte, ma ogni separazione significativa: un legame che si interrompe, un’identità che si trasforma, una certezza che si dissolve. Il lutto non è una malattia da curare, né una fase da superare con strategie emotive. È un processo che chiede ascolto, rispetto, presenza. Accettarlo significa riconoscere che anche ciò che manca continua a formarci.

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