#5 Verità incarnate: il sapere che nasce dal corpo

Pubblicato il 26 agosto 2025 alle ore 13:02

Prima della parola, prima del pensiero, c’è il corpo. È lì che si depositano le emozioni non dette, le tensioni che non trovano voce, le verità che non osiamo confessare. Il corpo non è solo veicolo: è soglia, è memoria, è linguaggio. In ogni gesto, in ogni postura, in ogni respiro — il corpo parla. E chi accompagna, chi educa, chi cura, deve imparare ad ascoltarlo.

In questo blog esploriamo la corporeità come luogo formativo, come spazio di verità, come territorio fragile e potente dove si gioca la relazione con sé e con l’altro. Perché il sapere che nasce dal corpo non si insegna: si riconosce.

Il corpo come luogo di verità

Il corpo è il primo a sapere. Sa prima della mente, prima della coscienza, prima della parola. Quando qualcosa ci turba, il corpo lo registra: tensione muscolare, respiro affannato, insonnia, stanchezza cronica. Non è un errore, è un messaggio. Il corpo parla quando non riusciamo a farlo. E chi accompagna, chi educa, chi cura, deve imparare a leggere questi segni non come sintomi da correggere, ma come verità da accogliere.

Il corpo come criterio formativo

In ambito formativo, spesso si privilegia la mente: il pensiero, il linguaggio, la razionalità. Ma il corpo è già lì, presente, attivo, reattivo. Il modo in cui una persona si siede, cammina, respira, dice molto del suo modo di stare nel mondo. Non si tratta di fare diagnosi, ma di osservare con rispetto. Il corpo segnala ciò che non è ancora pensiero, ciò che non è ancora parola. E in certi momenti, è proprio lì che si gioca la verità.

Il corpo come spazio di cura

Prendersi cura del corpo non è un gesto superficiale, ma un atto profondo. Dormire, nutrirsi, muoversi, respirare — sono gesti che parlano di sé, che costruiscono la relazione con il mondo. La cura del corpo è anche cura dell’umano. Non si può accompagnare nessuno se si è disabitati. Il corpo è il primo luogo della presenza. E la presenza è il primo dono che possiamo offrire.

Conclusione

Il corpo non è un dettaglio. È il centro. È il luogo dove si manifesta la verità, dove si custodisce la fragilità, dove si prepara la parola. Imparare ad ascoltarlo, ad abitarlo, a rispettarlo — è parte essenziale di ogni cammino umano. Perché il sapere che nasce dal corpo non si insegna: si riconosce.


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